DIMMI CHE PENNA USI E TI DIRO’ CHI SEI

La penna è stata nell’infanzia e per moltissimi è ancora oggi un’inseparabile compagna di lavoro, ma a volte anche di svago, creatività e divertimento. Ognuno ha la sua penna ed ogni penna ha la sua storia ed il suo scopo, a molti infatti sfugge la grande forza di uno strumento così banale.

LA PENNA D’OCA E DANTE ALIGHIERI

Certamente al solo pensare alla penna d’oca vengono in mente storie di cavalieri e amori cortesi, di dame pallide e spade affilate. Cose c’è di più semplice che tirare via le penne ad un’oca? E grazie a questo semplice ed ingenoso nuovo uso di un oggetto da sempre sotto gli occhi dell’uomo sono nati poemi e racconti che hanno segnato grandi civiltà. Non si poteva certo considerare un mezzo comodo però! Facilmente l’inchiostro si spandeva se si esagerava ad intingerla nel calamaio oppure diventava tuttuno con la mano dell’autore, ma nonostante tutte queste difficoltà possiamo godere delle opere filosofiche dell’Alighieri, delle poesie d’amore del Petrarca, degli scherzi ribelli dell’Angiolieri e tanti altri. Oggi come oggi però una scrivania di prestigio può avere anche un calamaio ed una penna d’oca, ma per puro gusto estetico, ben altre tecnologie infatti hanno rivoluzionato l’atto di scrivere.

LA PENNA STILOGRAFICA

Il primo mezzo di scrittura realmente moderno, figlio dell’industrializzazione che nasceva, fu la penna stilografica, ancora oggi largamente utilizzata soprattutto in ambienti di prestigio ed è forse il tipo di penna che più enfatizza il connubio tra utilità ed estetica. La stilografica diventa un oggetto di design fin dall’800 in cui ebbe diffusione, ne possiamo trovare di estremamente sobrie in bachelite, di metallo cesellato, fino a modelli prestigiosi d’oro o d’argento. Per la prima volta scrivere diventava più semplice e poteva essere fatto praticamente dovunque, era irrilevante avere con sè o meno un calamaio perchè il sistema a serbatoio consentiva un uso immediato, non per nulla i grandi uomini d’affari di ieri e di oggi sono pronti a cogliere sempre l’occasione e firmare un contratto anche ad una cena di lavoro se necessario; in fin dei conti questa tipologia di penna ha, perchè no, avuto un ruolo importantissimo nell’era finanziaria moderna.

BIRO LA PENNA CON LA “”P”” MAIUSCOLA

A cosa può condurre la frustrazione di un giornalista? Ripulire in continuazione le macchie di inchiostro cadute sul tanto sudato articolo e riempire in continuazione il serbatoio della sua stilografica hanno portato il giornalista ungherese Laszlo Biro ad improvvisarsi inventore.
Biro sapeva bene che un giornalista scrive tanto e tenta di farlo con meno interruzioni possibili e riflettendo proprio su questo ideò la penna che porta il suo nome, anche detta penna a sfera, la penna che noi tutti conosciamo meglio, certamente la forma di strumento di scrittura più diffuso del mondo che ha fatto la fortuna di alunni diligenti, maestre severe, abili scrittori, impiegati solerti… E chi più ne ha più ne metta!